MONDOLFO : “Un gesto doveroso – ha detto il Sindaco – in questo momento difficile per la nostra comunità, un modo per sentirci uniti, per ricordare tutte le persone che sono decedute e dare forza a coloro che stanno combattendo questa battaglia”.
Dallo scoro Lunedì sera l’Amministrazione comunale ha deciso di illuminare il Palazzo municipale con i colori della Bandiera Italiana. Un’immagine suggestiva per trasmettere alla cittadinanza un segno di speranza.
Nella mattina di oggi 31 Marzo alle ore 12 anche a Mondolfo bandiere a mezz’asta ed un minuto di silenzio in segno di cordoglio per le vittime del Coronavirus, il sindaco Nicola Barbieri si è recato al Monumento ai Caduti dove ha osservato un minuto di silenzio.Domani Martedì 31 marzo, alle ore 12, bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio osservato dai sindaci davanti ai municipi in tutti i Comuni italiani, in segno di lutto. Anche New RADIO STAR Marotta partecipa programmando Fratello Sole e Sorella Luna di Claudio Baglioni e Riz Ortolani come messaggio di speranza.
Si tratta di un invito rivolto a tutte le province italiane dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro, contenuto in una circolare da lui firmata: un omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, proposto proprio nel periodo del picco dell’epidemia. Stretti al dolore dei familiari e simboleggiando la partecipazione nazionale al cordoglio delle zone più colpite, tutti i sindaci, con indosso la fascia tricolore, fermeranno per un minuto la loro attività. Tanti sono stati, in questa tragedia mondiale, i morti “in silenzio“, senza funerale e senza la vicinanza dei propri familiari, ma nella solitudine che la quarantena impone: la cerimonia, a distanza nel rispetto delle regole ministeriali di contenimento del contagio da Covid-19. Iniziativa proposta dal presidente della Provincia di Bergamo e sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, e rilanciata dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Antonio De Caro.L'appello a raccogliere l'iniziativa promossa da Anci Nazionale anche nelle Marche e Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, ha rilanciato l'invito a tutti i sindaci della Regione.
Informazioni fuorvianti e pericolose da una trasmissione della D’Urso. LNDC ricorda che gli animali non trasmettono il virus e sconsiglia vivamente di usare la candeggina per pulire le zampe, ma piuttosto di preferire prodotti ad uso umano a base alcolica con una salvietta.
In un’intervista trasmessa in streaming a Barbara D’Urso, il veterinario Enrico Zibellini ha affermato che – dopo aver fatto la passeggiata con il proprio cane – è possibile pulire le zampe dell’animale con clorexidina diluita o addirittura candeggina diluita, al fine di evitare che il nostro amico riporti in casa il coronavirus che sta affliggendo in questo momento il Paese. “Sono certo che il collega era in buona fede quando ha fatto questa dichiarazione ma è mio preciso dovere fare una rettifica”, spiega Luca Lombardini – Veterinario e Vice-Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “La candeggina può essere molto pericolosa per i nostri amici animali e quindi, non conoscendo bene le proporzioni di diluizione, è assolutamente da evitare. Quello che invece possiamo fare, se proprio pensiamo sia necessario, è pulire i polpastrelli delicatamente con una salvietta utilizzando i prodotti a base alcolica preparati anche per noi umani, come ad esempio l’Amuchina.” “È davvero sconcertante sentire delle informazioni così poco corrette arrivare da una trasmissione che ha così tanto seguito”, afferma Piera Rosati – Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “Voglio comunque ricordare che i nostri animali domestici non sono fonte di contagio e che è molto improbabile che il cane riporti a casa il virus dalla strada e pulire le zampe è una misura da prendere solo se si vuole essere eccessivamente zelanti. In ogni caso però vanno evitati prodotti che possono causare danni ai polpastrelli o danni peggiori nel caso in cui l’animale si lecchi e li ingerisca”.Covid-19, al via il programma regionale di sostegno alla popolazione anziana promosso dall’Area Vasta 1 e dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil dei pensionati
Si chiama “Resto a casa, insieme restiamo”, il programma regionale di sostegno alla popolazione anziana marchigiana, nella fase di emergenza Coronavirus, avviato dall’Area Vasta 1 dell’Asur e dalle organizzazioni sindacali SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil. Destinatari sono gli anziani ultrasessantacinquenni. Lo scopo è quello di prevenire ansia, depressioni e paure da isolamento sociale, promuovere sani stili di vita idonei nella fase epidemica, prevenire la divulgazione di false notizie (fake news) con il ricorso a una comunicazione scientifica e divulgata da fonti ufficiali. Gli obiettivi verranno raggiunti attraverso la capillare presenza territoriale delle organizzazioni sindacali che raggiungerà la popolazione interessata con messaggistica video e audio. Al fine di coinvolgere anche gli anziani senza smart-phone, che non possono usufruire delle chat istantanee, le organizzazioni sindacali sosterranno l’acquisto di uno spazio televisivo nelle reti televisive marchigiane. A orari prestabiliti verranno trasmessi i video sugli stili di vita sani e i documenti utili inviati anche tramite le chat. La collaborazione tra il Servizio di Promozione Salute del Dipartimento di prevenzione dell’ASUR AV1 - con funzione di coordinamento - e le tre organizzazioni sindacali è resa possibile grazie a quanto già realizzato nell’ambito delle azioni di promozione delle vaccinazioni influenzali, screening oncologici prevenzione degli incidenti domestici, previste del Piano regionale della prevenzione 2014/2019, nonché del Protocollo d’Intesa tra Regione Marche e SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil per la Promozione della Salute nella comunità e il sostegno alle strategie di Prevenzione.
Emergenza Covid-19, ulteriori indicazioni della Regione Marche per l’operatività domiciliare delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) nella gestione dei casi accertati o sospetti
La Regione Marche ha emanato nuove disposizioni per uniformare la composizione e le modalità operative delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) che effettuano i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati di Covid-19. Le indicazioni sono state impartire all’Asur che sta attivando le Usca presso i distretti delle Aree vaste: una Usca ogni 50 mila abitanti. Le nuove disposizioni prevedono che le unità, operative 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, siano composte da almeno due operatori (due medici o un medico e un infermiere), coordinate da un medico di medicina generale “senior”, convenzionato da più di dieci anni, anche mediante disponibilità telefonica e supportate da un pediatra di libera scelta con disponibilità telefonica. Coerentemente con le disposizioni nazionali, queste Unità garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati. Le stesse Unità dovranno effettuare anche tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici. Tali Unità, equipaggiate con i dispositivi di sicurezza individuali idonei, consentiranno interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, ove possibile, l'acuirsi della malattia, riducendo, in questo modo, eventuali necessità di ricovero. Con le nuove modalità operative, ora uniformi su tutto il territorio regionale, sarà garantita una maggiore capillarità e tempestività degli interventi.Da Confesercenti alcune pratiche gratuite per gli associati: “Un aiuto piccolo, ma concreto”
Alcune pratiche gratuite per gli associati: anche così CONFESERCENTI tende la mano alle imprese in questo momento di difficoltà. “Intendiamo stare accanto ai nostri iscritti con un aiuto piccolo, ma concreto– spiega il direttore provinciale Confesercenti Giorgio Bartolini- eseguiremo gratuitamente, per gli associati, le richieste necessarie ad ottenere le seguenti agevolazioni: l’indennità di 600 euro prevista dall’Inps per autonomi e partite IVA, il credito d’imposta per canoni di locazione e la sospensione dei mutui e la non revocabilità delle linee a breve previste dalle banche. I nostri collaboratori sono già a disposizione per ricevere le richieste ed avviare le domande agli Enti preposti ed invitiamo quindi i soci a chiamare fin da ora gli uffici Confesercenti della provincia ai consueti numeri che sono tutti attivi. In questo momento difficile siamo con le imprese, anche con maggiore impegno e disponibilità”.
Un gesto concreto, in un momento nel quale preoccupa la mancanza di liquidità delle imprese: “Le misure contenute nel decreto Cura Italia finora attuate dal Governo attraverso il sistema bancario sono un pannicello caldo –aggiunge Bartolini- chiediamo che vengano subito concretizzate le poche agevolazioni finanziarie previste e che vengano adottati ulteriori strumenti semplici e immediati per favorire l’accesso al credito di piccole e medie imprese, strumento necessario per garantire alle aziende una prospettiva economica all’uscita dall’emergenza sanitaria. Le aziende hanno bisogno di liquidità, da subito e in modo semplice. Bisogna aprire le maglie del credito per le PMI, con procedure semplificate per garantire l’accesso ai finanziamenti”.
“Il Governo ha dato una prima risposta, ma non è sufficiente –prosegue Tiziano Pettinelli vicedirettore provinciale Confesercenti- si deve fare molto di più. Ci sono migliaia di imprese che, senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire dopo lo stop. Noi agiremo affinché passata l'emergenza, tutte le imprese riprendano la propria attività: non ne deve chiudere nemmeno una. In queste ore stiamo lavorando con il massimo impegno per ottenere sostegni mirati e sufficienti per le pmi: vanno sospesi i pagamenti dei canoni relativi a locazioni commerciali ed affittanze di azienda, bloccati gli sfratti, prorogate più a lungo le scadenze fiscali. Anche l’indennizzo di 600 euro non è sufficiente, serve di più e, soprattutto, non una tantum. Occorre che il beneficio sia prolungato per tutti i mesi di inoperatività delle imprese, non solo a marzo. Continueremo a lavorare, a livello nazionale e locale, per perseguire tutti questi obiettivi”.
EMESSA L’ORDINANZA SULLA MOBILITA’ DEI VOLONTARI DEL TERZO SETTORE E SU INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI. IN VIGORE FINO AL 3 APRILE
“Le Marche in emergenza, lo sappiamo bene, possono contare sempre su una risorsa indispensabile di cui andiamo orgogliosi e che non finiremo di ringraziare: il mondo del volontariato sociale che anche in questo drammatico frangente sta svolgendo un’opera esemplare, a costo di grandi sacrifici e sforzi. Così abbiamo ritenuto, a fronte dei provvedimenti di restrizione per contenere la diffusione del contagio, di fornire precise indicazioni a chi opera per garantire i servizi essenziali alla vita delle persone. Soprattutto di quelle più fragili che si trovano già in condizioni di solitudine oppure di isolamento obbligatorio assicurando la possibilità di fruire di servizi di supporto assistenziale attraverso il mondo del volontariato.” Introduce così il presidente della Regione, Luca Ceriscioli le ragioni dell’ordinanza regionale numero 14 emessa il 25 marzo 2020 in materia di mobilità dei volontari del Terzo Settore e interventi di assistenza socio-sanitaria e che resterà in vigore fino al 3 aprile. L’ordinanza prevede precise indicazioni per consentire ai volontari e agli enti del terzo settore di continuare a operare al servizio delle comunità in modo responsabile e in sicurezza in attività che prevedono, tra le altre cose, anche l’aiuto alimentare e farmaceutico in favore degli indigenti, degli anziani, dei disabili, dei senza fissa dimora, delle persone con fragilità sociali ed economiche. Con l’ordinanza, quindi, viene garantita la mobilità dei volontari operanti presso un Ente del Terzo Settore di cui al D. Lgs. n. 117/2017 che sono legittimati agli spostamenti per le attività ritenute necessarie nella situazione di emergenza da COVID-19 operando in modalità sicure e protette rispetto ai rischi di contagio attivo e passivo. Nell’articolo 2 vengono elencate le attività che prevedono gli spostamenti ritenuti necessari per lo svolgimento degli interventi di assistenza strumentali e funzionali al diritto alla salute e ai bisogni primari delle persone:- a) consegna di farmaci e alimenti a domicilio e altre forme di assistenza domiciliare leggera di prossimità (piccole manutenzioni, cura relazionale, igiene domestica e personale, assistenza nel disbrigo delle pratiche, cura animali domestici, ecc.) a persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti e a chi si trova in isolamento domiciliare, ai soggetti fragili, noti ai servizi sociali comunali, o comunicati ai sindaci dalle aziende sanitarie locali;
- b) assistenza alla persona e relazione di aiuto in strutture residenziali socioassistenziali e socioeducative, o assimilabili (strutture di ospitalità per minori e famiglie migranti della salute, case rifugio per donne vittime di violenza, migranti inseriti nei percorsi SIPROIMI e Pronta accoglienza ecc.);
- c) assistenza alla persona e relazione di aiuto in strutture di accoglienza comunque denominate, legate alla emergenza COVID 19;
- d) servizi sociali di telesoccorso e teleassistenza presso gli appositi hub costituiti da enti pubblici e privati’; e) ritiro e consegna dei dispositivi di sicurezza per l’attività di volontariato; f) unità mobili/di strada rivolte a senza fissa dimora, o persone in stato di particolare fragilità (vittime di tratta, dipendenza, ecc.).
Torna l’Ora Legale, lancette avanti di un’ora tra sabato 28 e domenica 29 Marzo 2020
Alle 2 (che diventeranno quindi le 3) di Domenica 29 Marzo 2020 entrerà infatti l'ora legale, che terminerà l’ultima Domenica di Ottobre, cioè il 25 Ottobre 2020 .
L'ora legale ci 'regala' 60 minuti in meno di sonno, ma anche giornate più lunghe.