Il vicepresidente della giunta regionale, Mirco Carloni ha partecipato in videoconferenza all’incontro “ Banda Ultralarga e 5 g – Attiviamo il futuro”, organizzato dalla Camera di Commercio di Ancona e al quale hanno preso parte, oltre al presidente Gino Sabatini e altri rappresentanti istituzionali, anche il sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo economico, con delega alle politiche digitali , on. Mirella Liuzzi.
Nel suo intervento , il vicepresidente e assessore alla Digitalizzazione, ha ringraziato la Camera di Commercio per l’interessante iniziativa , “ un road show - ha detto - che ci permette di fare il punto sulla situazione e sulla strategia digitale che nessuno può sviluppare e realizzare da solo. Se non c’è il concorso e la collaborazione istituzionale, una sussidiarietà tra gli enti pubblici, economici e privati, è difficile che si possa uscire da questo digital divide che il nostro Paese ha ormai accumulato rispetto agli altri Paesi .”
“ La nostra regione purtroppo – ha proseguito Carloni - in questo è fortemente penalizzata dalla sua conformazione geografica, dalle aree montane e anche dalla tragedia del terremoto che ha reso sempre più critica la situazione dal punto di vista delle infrastrutture anche tecnologiche . Abbiamo subito aderito al progetto finanziato con 100 milioni che ci ha proposto il Ministro la scorsa settimana e avviato una progettualità per la quale vorremmo collaborare con i Comuni. Abbiamo davvero la forte volontà di partecipare a questo progetto per il quale abbiamo avuto subito assegnata una disponibilità finanziaria.”
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Per quanto riguarda il progetto banda ultralarga – ha aggiunto il vicepresidente - vorrei cogliere questa occasione di confronto per una verifica su questa materia. Nonostante il mio recente insediamento ho potuto fare una ricognizione dei cantieri di banda ultralarga - perché si tratta ancora di cantierizzazione- rispetto ad un accordo firmato nel 2016: ebbene a settembre 2020 sono collaudati in tutta la regione Marche , 6 Comuni. Questo ci ha lasciato esterrefatti, solo 6 su 236 Comuni inseriti, per cui erano state stanziate risorse importanti ( 105 mln di fondi europei) e 4 anni persi sono davvero tanti.