Anno: 2020
Donare il SANGUE è sicuro, basta recarsi in uno dei centri trasfusionali”
“L’emergenza COVID-19 sta mettendo in ginocchio i servizi trasfusionali. E’ necessario andare a donare perché c’è il rischio concreto di bloccare l’attività chirurgica. Appello alla donazione per consentire il prosieguo delle attività ospedaliere.
Donare il sangue è sicuro, basta recarsi nei centri trasfusionali”
In questi ultimi giorni è stato riscontrato un calo delle donazioni, probabilmente per un po’ di timore che esiste a causa del coronavirus. 1) Non ci sono rischi per il donatore a recarsi nelle unità associative in quanto le procedure di sanificazione ed i dispositivi di protezione individuali adottati dal personale proteggono i donatori non solo dal coronavirus ma da tutti i virus trasmissibili per via aerea nel corso di tutto l’anno. 2) Solo i donatori che hanno soggiornato nelle sedi a rischio, o nei comuni che sono attualmente soggetti a restrizioni (Lombardia e Veneto), devono contattare il servizio trasfusionale perché in questo caso viene applicato il criterio di sospensione temporanea di 28 giorni.
Tutti gli altri, invece, possono proseguire con le donazioni senza alcun rischio.….il messaggio è molto chiaro: “bisogna stare a casa”muoversi solo se è indispensabile, anche dentro la località di residenza.
Dopo la stretta ulteriore del governo e dell’Istituto superiore di sanità, ecco alcuni chiarimenti su alcune questioni sui movimenti dei cittadini e cosa possono fare le attività economiche. Alcune attività possono rimanere aperte, come quelle produttive, anche se molti imprenditori stanno autolimitando l’attività in proprio. Rimangono aperti i servizi pubblici essenziali: il Comune, le poste, le banche. Anche se molti uffici stanno lavorando in smart wor king e danno servizi online. Restano aperti farmacie e parafarmacie, i sanitari, gli ottici, i generi alimentari. Aperti i negozi di prodotti di igiene e pulizia per la casa e la persona, elettronica e telefonia, distributori, edicole, tabaccai, negozi per animali domestici. E alcuni lavoratori artigianali come elettricisti, idraulici, muratori, se vogliono, possono continuare la loro attività. Chiusi tutti i bar e i ristoranti: è possibile la consegna a domicilio per i ristoranti che vorranno mantenere aperta la cucina.Le misure valgono fino al 25 marzo.
Treni e aerei sono garantiti, anche se il trasporto regionale subisce una limitazione una limitazione, alcuni treni vengono soppressi. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha firmato l’ordinanza numero 7/2020, che stabilisce il programma di razionalizzazione dei servizi ferroviari, da attuare a partire dalla mezzanotte del 13 marzo 2020. Il piano stabilisce che sia assicurato lungo le varie direttrici almeno un treno per ogni ora, per consentire gli spostamenti così come disciplinati e previsti dal Dpcm 9 marzo 2020 ed 11 marzo 2020 (cioè per motivi di lavoro, di salute e per necessità). Le passeggiate sono ammesse (anche per portare FUORI il cane) ma intorno alla propria casa e per pochi minuti. Fermo restando il rispetto del metro di distanza da un’altra persona. Anche l’uso della bicicletta è ammesso ma non per fare passeggiate. Per necessità. Non è vietato uscire per fare attività fisica all’aria aperta, in particolare nei parchi. Ma a debita distanza da altre persone e senza farlo in gruppo. Ma molte città stanno chiudendo anche i parchi per impedire l’arrivo di persone che potrebbero trasmettere il contagio tra loro. Si può raggiungere il proprio luogo di lavoro, in fabbrica o in ufficio, se non c’è la possibilità di lavorare in smart wor king e sempre con autocertificazione aziendale. All’interno dell’ambiente di lavoro deve essere garantita la distanza tra gli addetti, pena la chiusura aziendale. Non è più possibile organizzare cenette o incontri anche in casa propria tra amici e familiari. Il decreto disciplina in maniera serrata una forma di quarantena volontaria di tutta la popolazione italiana che non può e non deve venire a contatto con persone esterne al nucleo familiare. Non sono ammessi allontamenti dalla propria abitazione di residenza se non per gravi motivi di salute o di sicurezza. Tantomeno sono ammissibili, pena denuncia penale, partenze a fini turistici né sono consentiti arrivi in alberghi se non per necessità di lavoro o di salute. Farmacie, e i negozi di generi alimentari, ma anche quelli di materiale tecnologico, elettrico, articoli per la casa, profumerie per i prodotti per il corpo, tabacchi ed edicole rimarranno sempre aperti per garantire beni essenziali alla comunità. Studi chiusi e visite solo se davvero urgenti. I dentisti della provincia hanno seguito l’invito formulato dal presidente provinciale dell’Ordine dei medici dentisti ed odontoiatri, Franco Cesaroni, a limitare il più possibile la loro attività per non diffondere il Coronavirus.La Regione Marche ha aperto un conto corrente per destinare risorse al servizio sanitario regionale che si sta occupando dell’emergenza Covid19.
"Ringraziamo - ha detto il presidente Luca Ceriscioli - tutti coloro che hanno già donato fino a oggi con grande generosità e coloro che utilizzeranno questo conto per dare il loro contributo all'assistenza sanitaria marchigiana".
Ecco gli estremi per effettuare le donazioni: • numero di conto corrente postale: 001049330432 • intestazione conto corrente postale: REGIONE MARCHE - EMERGENZA MARCHE CORONAVIRUS SERVIZIO TESORERIA • coordinate IBAN: IT43A0760102600001049330432
COMUNE DI SAN COSTANZO PRENOTAZIONE TELEFONICA E/O CONSEGNA a DOMICILIO di GENERI ALIMENTARI di PRIMA NECESSITA’
Al fine di evitare lo stazionamento prolungato all’interno dei negozi, assicurando così la distanza minima di almeno un metro, tra i clienti, le seguenti attività commerciali del nostro territorio, hanno attivato un servizio di prenotazione telefonica e/o di consegna a domicilio di beni alimentari di prima necessità, al fine di garantire un ulteriore e prezioso servizio ai cittadini.Coronavirus : aggiornamenti misure economiche
VENERDI’ 13 MARZO verrà emanato un decreto con la manovra economica per far fronte all’emergenza e alla crisi conseguente il COVID-19. Stando alle parole del Presidente Conte, del Ministro dell’Economia Gualtieri e del Ministro del Lavoro Catalfo, il decreto (che prevede lo stanziamento di 25 miliardi di Euro) dovrebbe prevedere: Allargamento degli ammortizzatori sociali già esistenti; Possibilità di utilizzo del fondo di integrazione salariale per le aziende con 5-15 dipendenti; Cassa integrazione in deroga speciale per tutelare tutti i lavoratori indipendentemente dal settore su tutto il territorio nazionale; Congedo parentale speciale e, in alternativa, possibilità di utilizzo di voucher babysitter; Sospensione dei pagamenti di bollette, mutui, imposte e contributi. Ad oggi, non vi sono certezze sulle misure economiche adottate dal Governo a sostegno delle imprese e delle famiglie.Notizie Regione – CORONAVIRUS
È stata pubblicata questa mattina l’ordinanza n 4 del Presidente della Regione Marche, illustrata nel corso della cabina di regia che prevede che tutte le persone provenienti dalle zone di contagio previste nel Dpcm 8 marzo 2020, che hanno fatto ingresso nella regione Marche a partire dal 7 marzo 2020, escluse quelle di cui all’art. 1 lettera a) del Dpcm 8 marzo 2020 (spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute), devono comunicare il loro ingresso al medico di medicina generale o all’operatore di sanità pubblica del servizio territorialmente competente. L’ordinanza prevede, per gli stessi soggetti, l’osservanza della misura della permanenza domiciliare, con isolamento fiduciario, da mantenere per 14 giorni. |
|
|
Le nuove disposizioni contenute nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull’emergenza Coronavirus, ora estese a tutta Italia, rimarcano provvedimenti che in provincia di Pesaro e Urbino erano già stati adottati da domenica.
CENTRI COMMERCIALI: Le medie e grandi strutture di vendita nelle giornate festive e prefestive dovranno rimanere chiuse così come gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro le strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Nelle giornate di sabato domenica (o comunque festive e prefestive in genere) sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita (come individuate dalla legge regionale in materia di commercio) e gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza di 1 metro. In caso di violazione è prevista la sanzione della sospensione dell’attività. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari PALESTRE, PISCINE, CENTRI BENESSERE: Il Decreto prevede inoltre la sospensione dell’attività di palestre; centri sportivi; piscine; centri natatori; centri benessere; centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza); centri culturali; centri sociali; centri ricreativi. SPETTACOLI, CONGRESSI, SALE GIOCO: Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità. Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici, musicali e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.Coronavirus, chiusura dei centri benessere Aperti parrucchieri, estetiste, podologi ma dovranno seguire precise direttive
Emergenza Coronavirus, in provincia di Pesaro e Urbino, come nelle altre interessate dal Decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri, sono sospese le attività dei centri benessere, ma non saloni dei saloni di parrucchieria uomo e donna; estetica; istituti di bellezza; servizi di pedicure e manicure; attività di tatuaggio e piercing. Il Decreto introduce delle restrizioni ad alcune attività economiche con la sospensione delle attività dei centri benessere. La definizione di “centro benessere” utilizzata nel decreto corrisponde ad uno specifico codice Ateco (96.04.10) gestione di bagni turchi, saune e bagni di vapore, solarium, centri per snellimento e dimagrimento, centri per massaggi, centri per cure antifumo eccetera), diverso dai codici relativi a Servizi di salone di barbiere e parrucchiere (96.02.101), Servizi di istituti di bellezza (96.02.02), Servizi di manicure e pedicure (96.02.03), attività di tatuaggio e piercing (96.09.02) Le attività di estetica e acconciatura non sono soggette a limitazioni, il gestore, sulla base delle disposizioni contenute nel decreto, è tenuto ad adottare tutte le precauzioni:- Controllo degli accessi: evitare assembramenti nella sala d’attesa (è consigliabile lavorare su appuntamento o far aspettare le persone all’esterno degli ambienti di lavoro).
- Utilizzo di guanti in lattice.
- Utilizzo di mascherine per le attività a stretto contatto con il cliente.
- Apposizione di informative, come da DPCM coronavirus, all’ingresso dei locali.
- Informative di igiene.
- Presenza di cestini dotati di coperchio.
- Per le attività di front office mantenere distanze di sicurezza di almeno un metro e dotare gli addetti di mascherina.
- Se possibile utilizzare mascherine FFP2 o FFP3.
- Se possibile fornire alla clientela mascherine chirurgiche.
- Disporre dispenser igienizzanti all’ingresso degli ambienti di lavoro.
- Dopo ogni trattamento sanificare le postazioni di lavoro con sanificanti a base alcolica con percentuale di alcol del 60% (consigliabile 75%) o detergenti cloro attivi.
- Rispettare quanto previsto dai DPCM coronavirus.