1° Novembre 1993
Con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht inizia un percorso politico nuovo per il Vecchio Continente, che ha come obiettivo il raggiungimento, avvenuto nel 1999, dell’unificazione economica-monetaria: è l’atto di nascita formale dell’Unione Europea.
Un passaggio storico che porta a quel processo unitario iniziato con il Trattato di Roma del 1957, che aveva dato vita alla Comunità Economica Europea.
Il trattato prende nome dalla città olandese dov’è stato sottoscritto il 7 febbraio del 1992, dai dodici paesi membri della CEE (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna).
Dopo la firma è stato ratificato dai vari parlamenti nazionali (in Italia nell’ottobre del 1992), il cui assenso ne ha consentito l’entrata in vigore.
Tra i 9 punti dell’accordo, oltre all’unione economica-monetaria, si stabiliscono i criteri di una Politica estera e di sicurezza comune, si definiscono i poteri dell’europarlamento e si stabiliscono regole comuni in materia di visti e permessi di soggiorno.
In questo e nei successivi trattati si parlerà di Ecu (dall’acronimo inglese European Currency Unit, o “Unità di conto europea”) per indicare la futura moneta unica. A partire dal Consiglio europeo di Madrid del 1995 si opterà per il nome Euro, come forma abbreviata di Europa.
Nel 2013, dopo l’adesione della Croazia, l’Unione Europea arriva a contare 28 stati membri.
Altre sei nazioni sono candidate ad entrarvi, l’ultima in ordine cronologico è l’Albania (con domanda approvata nel giugno del 2014).